(Lighea / N. Nazziconi)
due parole sul brano:

 “A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono…. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran…. E’ una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui.“ Questo estratto, tratto da “Novecento” di Alessandro Baricco, mi ha sempre colpita molto perché nella vita accade così… si va avanti nelle storie, come se niente fosse, quasi come se fosse facile, poi un giorno ti svegli e quella storia non è più lì al tuo fianco.. In un giorno qualunque, uno come tanti, apri gli occhi e accade.

testo: È come muoversi, ma non è questo è come dirti addio, ma poi resto / È solo un gesto che non mette a posto la tenerezza che abbiamo perso. / È nei tuoi occhi che annega il resto fra le tue mani che manco da un pezzo / E non c’è niente che sia più lo stesso ormai lo scopro in un giorno qualunque. / Io non sono il fuoco per cui brucerai, io non sono a casa quando tornerai / Vivo ancora il mio sogno e la speranza di sempre in un giorno qualunque / Io nono sono a consolare le tue lacrime, io che sono a volte forte a volte debole, / Resto ferma in ascolto, quando il silenzio mi parla in un giorno qualunque, da corteggiare. / E allora è prendere, è lasciare andare è una passione da non recriminare / Sono parole che sanno ascoltare ma si sono offese per le pretese. / Io non sono il fuoco per cui brucerai, io non sono a casa quando tornerai / Vivo ancora il mio sogno e la speranza di sempre in un giorno qualunque / Ed ora che siamo qui insieme con le gambe intrecciate sotto alle lenzuola / Nella dolcezza di un giorno qualunque ho imparato a capire da sola / Che io non sono il vento per cui volerai, io non sono nei tuoi occhi quando riderai / Vivo ancora il mio sogno e la speranza di sempre in un giorno qualunque / Io nono sono a consolare le tue lacrime, io che sono a volte forte a volte debole / Resto ferma in ascolto, quando il silenzio mi parla in un giorno qualunque, un giorno qualunque.

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